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Un Nuovo e Innovativo metodo che cambierà

la tua Vita!

Finalmente ADDIO all'OBESITA' e all'effetto YO-YO

Salute e Benessere.....
.....con gusto e sfiziosita'



















martedì 24 gennaio 2012

ARGOMENTI TRATTATI A RADIO REPORTER TUTTI I LUNEDI DALLE 11.00 ALL 12.00 LA NUTRIZIONISTA RISPONDE

Dimagrire
dopo le feste, le diete da NON fare assolutamente


Tra i buoni propositi dell’anno nuovo, in
cima alla lista dei più gettonati, c’è, senza alcun’ombra di dubbio, quello di dimagrire! Le diete, di certo,
non mancano, anzi, alcune poi, sono salite agli onori della cronaca grazie a
personaggi famosi, basti pensare alla Dieta Dukan, resa celebre da Kate
Midlleton.
Tuttavia, nel mare magnum delle diete dimagranti,
ce ne sono tante, che potremmo definire senza troppa difficoltà, assolutamente
inimitabili, se non a scapito della salute, si intende.

La British Dietetic Association, infatti, ha
recentemente pubblicato la classifica delle 5 diete da non fare nel 2012 perché
pericolose e controproducenti per la linea.
Lista delle 5 diete da Non fare
La dieta degli omogeneizzati: questa dieta, come suggerisce anche il nome,
si fonda sul consumo di alimenti per bambini ad alto valore proteico e a
basso contenuto calorico, cioè, pappe, omogeneizzati,
passati di verdure, ecc. Chi l’ha resa famosa? Tra gli altri vip, Lady
Gaga, Jennifer Aniston e Gwyneth Paltrow!
Il crudismo: si tratta di un’altra dieta del tutto
sballata, priva di molti alimenti essenziali che possono essere consumati
solamente previa cottura, vale a dire carne, pasta, pesce,
ecc.
La dieta
del gruppo sanguigno
: questo particolare regime dimagrante,
messo a punto da un naturopata americano, si basa sulla convinzione che il
gruppo sanguigno d’appartenenza sia fondamentale per l’impostazione di una
dieta corretta. Secondo la BDA si tratterebbe di pura pseudoscienza, hic e
nunc!
Alcoressia/Drunkoressia:
più che di un regime dietetico, si tratta di un disturbo del comportamento
alimentare, per indicare quella tendenza, in voga
soprattutto tra le adolescenti, a mangiare poco per assumere molti
alcolici. Sarebbe una variante dell’anoressia, con la differenza che chi
la mette in pratica rinuncia deliberatamente al cibo per poter bere più alcolici
senza ingrassare.
Dieta Dukan: è certamente la dieta più cercata su Google
del 2011, resa famosa da Kate Middleton. Divisa in 4 fasi, rientra a pieno
titolo tra i regimi proteici, e come tali può creare gravi carenze alimentari.
Cosa fare, allora, per perdere peso? Il
buon senso, è certamente la prima arma. Escludete le diete troppo drastiche,
adottate razioni più piccole di cibo e rivolgetevi ad un NUTRIZIONISTA esperto che possa aiutarvi a scegliere il
regime dietetico più giusto per voi.


Dimagrire
dopo le feste evitando gli alimenti che fanno aumentare l’appetito
Quali
sono questi cibi? Le patatine,
per esempio, sono letali. Avete mai notato quanto è facile continuare a
ingoiarne. La stessa cosa vale un po’ per tutti i cibi
spazzatura
, come le merendine,
i salatini, ma anche i cracker, i grissini,
i biscotti o la famosa crema al cioccolato.
Per mettersi a dieta è necessario eliminare questi prodotti che in qualche modo
inducono ad accumulare solo calorie vuote. Bisogna
poi fare attenzione anche ad alcuni alimenti, considerati dietetici, che
consumati in quantità possono invece far ingrassare.
Tra
questi c’è lo yogurt light, che spesso è aromatizzato con
ingredienti artificiali che inducono la produzione di succhi gastrici. Molto
meglio mangiare uno yogurt naturale con un
po’ di frutta. No all’insalata verde con poco
condimento come unico alimento del pasto, perché ha un potere saziante
limitato: meglio aggiungere sempre delle proteine ed evitare di
pasticciare dopo qualche ora per la fame. Bocciati anche i surgelati light per
evitare di cucinare: di solito contengono la metà delle calorie di cui il corpo ha
bisogno e non saziano. Meglio il pollo arrosto
della rosticceria con un po’ di verdura.
Infine,
anche i cereali soffiati con il latte scremato
possono essere controproducenti. Attenzione, non fanno male, ma non sono
sazianti e non possono sostituirsi a un pasto. Chewing gum
e soda, invece, stimolano l’appetito. Si
possono però sostituire con bastoncini di liquirizia e una tisana.

Depurare
il fegato dopo le feste con erbe, spezie e ortaggi



Trascorse le feste, depurare il fegato è quasi un
imperativo! Si tratta, infatti, di un organo molto delicato, che risente degli eccessi
alimentari. Fortunatamente, i rimedi non mancano, dalle erbe
alle spezie disintossicanti, passando per gli ortaggi
da portare in tavola, che ci aiutano a fare piazza pulita delle scorie
accumulate tra Natale e Capodanno.
Erbe per depurare il fegato dopo le feste

Cardo Mariano:
è una pianta tipica delle zone mediterranee, le cui virtù terapeutiche
sono note sin dall’antichità. Dai fiori e dai suoi semi si ottiene un gruppo
di sostanze che esercitano un’azione epatoprotettiva. E’
indicato in caso di problemi digestivi che dipendono dal
fegato, nei dolori intestinali e nelle dispepsie.
Generalmente, si utilizza l’estratto secco titolato in silimarina minimo
all’1%. Se ne assumono 600-1200 mg al giorno suddivisi in due
somministrazione lontane dai pasti.
Rosmarino:
è una delle piante aromatiche più antiche dalla spiccata azione
depurativa ed epatoprotettiva. Il rimedio più semplice è la
tisana, preparata con una manciata di rosmarino fresco. Va bevuta a fine
pasto.
Genziana:
possiede proprietà digestive e depurative, ma è in grado
di stimolare il sistema immunitario. Dalla radice, infatti, si ottengono
sostanze particolarmente amare che agiscono a livello digestivo. E’ particolarmente
indicata in caso di anoressia o dispepsia atonica, sia gastrica che
intestinale. Per preparare l’infuso, mettere in 1 litro di acqua 25-30 g di radice tritata,
fate bollire per alcuni minuti e lasciare in infusione per circa 8 ore.
Va bevuta una tazza prima dei pasti, soprattutto se abbondanti o ricchi
di grassi, poiché stimola la produzione dei succhi gastrici e quella
intestinale.

Spezie per depurare il fegato dopo le feste
Curcuma:
utilizzata in India da almeno 5 mila anni come disintossicante
dell’organismo, in particolare del fegato, e come antinfiammatorio.
Zenzero:
è una pianta di cui si utilizzano le radici fresche o essiccate. Ottimo in
cucina, migliora la digestione di carboidrati e proteine,
e le funzioni dei processi metabolici. Inoltre, elimina i gas intestinali
ed è indicato per il ripristino della flora batterica intestinale. E’
consigliato anche in caso di colite, stitichezza e diarrea.
Aneto:
favorisce la secrezione del succo gastrico e facilita i processi
digestivi. Accanto alle proprietà spasmolitiche sono presenti
quelle battericide che ne fanno un buon rimedio per combattere i processi
fermentativi a carico dell’apparato digerente: come carminativo ed
antimeteorico può essere, pertanto, impiegato nel trattamento delle
dispepsie e del colon irritabile.
Ortaggi per depurare il fegato dopo le feste
Carciofo:
è fra le piante più utili e salutari per il nostro organismo. I principi
attivi del carciofo sono contenuti nelle foglie, e tra questi il più
interessante è la cinarina. Ha una spiccata azione
diuretica grazie ai composti flavonici e ai sali minerali, in
particolare potassio
e magnesio. Il carciofo, inoltre, influisce sul ricambio del colesterolo e
dei trigliceridi, aiutando a mantenerne bassi i livelli a tutto vantaggio
dell’apparato cardiovascolare.
Asparagi:
ricchi di fibre e vitamine, nonché di sali minerali, hanno un notevole
effetto diuretico grazie al rapporto potassio/azoto molto elevato
e alla presenza dell’asparagina, responsabile anche del forte odore che li
caratterizza. Inoltre, riducendo il ristagno dei liquidi, favorisce
l’eliminazione della cellulite. Non è indicato per chi soffre di
insufficienza renale.
Cicoria:
come la gran parte delle verdure amare, è depurativa,
digestiva, diuretica, coleretica, ed è adatta anche per chi soffre di
insufficienza biliare e atonia gastrica e intestinale. Contiene numerose
sostanze come l’inulina, la cicorina, mucillagini, resine, oli essenziali
e pectine. Le sue foglie mangiate crude ad insalata o appena sbollentate
sono ottime come stimolante dell’intestino, del fegato e dei reni. Il
decotto della pianta intera è ottimo nel caso di inapettenza e
costipazione dovuta a problemi di fegato. Le radici sono usate in caso di
insufficienza biliare ed iperglicemia.

Ancora benefici dalle spezie: la curcuma
proteggerebbe il fegato

Torniamo a parlare degli effetti benefici che
hanno le spezie
sul nostro organismo; sotto la lente di ingrandimento oggi c’è la curcuma,
e in particolare la sostanza che contiene, ovvero la curcumina.
Da sempre considerata un toccasana dalla medicina ayurvedica, questa
spezia è stata anche oggetto di studio scientifico grazie al progetto di un
gruppo di ricercatori austriaci della Facoltà di Medicina dell’Università
di Graz.
Lo studio, coordinato dal Dottor Michael
Trauner, professore di medicina interna, e pubblicato sulla rivista
scientifica “Gut” è stato condotto su un gruppo di topo geneticamente
modificati per sviluppare un’infiammazione del fegato di tipo cronico. I
roditori sono stati divisi in due gruppi: al primo gruppo è stata aggiunta alla
dieta della curcumina, mentre il secondo gruppo ha seguito una dieta
normale, ovvero senza integrazioni. Il test è stato condotto per dodici
settimane al termine delle quali gli specialisti hanno potuto costatare come nei
topi a cui era stata data la curcumina si erano ridotte le cicatrici sulla
superficie del fegato e i danni alle cellule, mentre tale
miglioramento non si era registrato nei topi che avevano seguito una dieta
normale.
A commento dei risultati del test, il dottor
Trauner ha dichiarato:
Bersagliare queste vie può essere un promettente
approccio terapeutico perché si può supporre che l’intervento della curcumina
abbia effetto sulle vie di comunicazione chimica nel processo infiammatorio. Da
questa constatazione si possono aprire allentanti nuove strade per la
produzione di un farmaco per il fegato

domenica 15 gennaio 2012

Due recenti studi, pubblicati su riviste scientifiche internazionali, hanno investigato la relazione tra consumo di carne e danni ai reni, in particolare nei casi di malattia renale cronica e di cancro renale.

ECCO una descrizione discorsiva di questi studi a cura del PCRM (il Comitato di Medici per una Medicina Responsabile, USA)

Studio n. 1: Confronto tra le fonti proteiche vegetali e animali nella dieta nell'omeostasi del fosforo nella malattia renale cronica.COMMENTO:Questo nuovo studio suggerisce che seguire una dieta vegetariana può aiutare i pazienti con insufficienza renale cronica (IRC) di grado avanzato ad evitare l'aumento dei livelli ematici di fosforo.

I pazienti che soffrono di IRC devono limitare l'assunzione di fosforo nella dieta, dato che alti livelli di questo minerale possono causare danni cardiaci e morte.Mentre le linee guida raccomandano una dieta con bassi livelli di fosforo per i pazienti con IRC, il contenuto in fosforo non ` riportato sulle etichette nutrizionali dei prodotti.Sharon Moe (della Indiana University School of Medicine e Roudebush Veterans' Affairs Medical Center) e i suoi colleghi hanno studiato gli effetti di una dieta vegetariana e di una a base di carne sui livelli di fosforo in 9 pazienti con IRC.I pazienti hanno seguito una dieta vegetariana e una a base di carne per una settimana ciascuna, intervallate da un periodo di 2-4 settimane. Alla fine di ciascuna delle due settimane di dieta, sono stati eseguiti esami del sangue e delle urine.Nonostante i livelli di proteine e di fosforo delle due diete fossero sovrapponibili, i pazienti mostravano minori livelli di fosforo nel sangue e minori tracce di fosforo nelle urine dopo la settimana di dieta vegetariana rispetto a quella carnivora.Gli autori pertanto concludono che la fonte di proteine nella dieta ha un effetto significativo nel condizionare i livelli ematici di fosforo in pazienti con IRC.

Studio n. 2:

Consumo di carne rossa collegato al cancro renale

COMMENTO:Il rischio di cancro al rene è aumentato con il consumo di carne rossa e di cibi grigliati o fritti, secondo uno studio pubblicato dall'American Journal of Clinical Nutrition.

I ricercatori hanno esaminato circa mezzo milione tra uomini e donne, nello studio "NIH-AARP Diet and Health Study". Quelli che mangiavano più carne rossa, circa 120 grammi al giorno (che corrisponde a un hamburger di grandezza media), avevano un rischio di cancro più elevato

Abstract originale: BACKGROUND: L'evidenza che le assunzioni di carne aumentino il rischio di tumore renale è ad oggi ancora non consistente

E' importante quindi considerare le sostanze mutagene presenti in seguito alla cottura-trasformazione della carne, e i diversi sottotipi di cellule neoplastiche renali.

OBIETTIVI: In un ampio studio di coorte condotto negli USA, è stata valutata prospetticamente la relazione tra assunzioni di carne e di composti in essa contenuti, e rischio di cancro renale, differenziando i diversi sottotipi cellulari (papillare e adenocarcinoma).

PROGETTO: I partecipanti allo studio (492.186) hanno completato un questionario dettagliato sulle abitudini dietetiche, che prevedeva anche l'inclusione, nel calcolo della composizione nutrizionale, di ferro eme, amine eterocicliche (HCA), idrocarburi policiclici aromatici (PAHs), nitrati e nitriti presenti nella carne cotta e trasformata. Dopo 9 anni di follow-up, sono stati identificati 1814 casi di tumore renale (498 adenocarcinoma e 115 papillare). HRs e 95% CIs sono stati valutati tra i quintili di assunzione superiore e inferiore, utilizzando l'analisi multivariata di Cox.RISULTATI: Più elevate assunzioni di carne rossa [62.7 g (quintile superiore) in confronto a 9.8 g (quintile inferiore) per 1000 kcal (mediana)] sono risultate associate a un modesto aumento del rischio cancro renale [del 19%: HR: 1.19; 95% CI: 1.01, 1.40; P-trend = 0.06] ma a un rischio doppio di cancro papillare [P-trend = 0.002]. L'assunzione di benzo(a)pyrene (BaP), un marker di PAHs, e di 2-amino-1-methyl-6-phenyl-imidazo[4,5-b]pyridine (PhIP), una HCA, e risultata associatai con un rischio significativamente elevato (20-30%) di cancro renale, che diventava il 200% quando riferito alla forma papillare. Non sono invece state osservate associazioni con l'adenocarcinoma.

CONCLUSIONI: L'assunzione di carne rossa può aumentare il rischio di cancro renale attraverso meccanismi dipendenti dalla formazione, in corso di cottura, di composti come BaP e PhIP. Questi risultati mostrano una forte associazione con la più rara variante papillare.Fonte:Am J Clin Nutr. 2012 Jan;95(1):155-62. Epub 2011 Dec 14., Large prospective investigation of meat intake, related mutagens, and risk of renal cell carcinoma., Daniel CR, Cross AJ, Graubard BI, Park Y, Ward MH, Rothman N, Hollenbeck AR, Chow WH, Sinha R. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22170360#

giovedì 12 gennaio 2012

Come smaltire i kili post feste Natalizie

Durante le feste, si sa, è normale mangiare un po’ di più e non c’è neanche niente di
male, a patto che questo “po’ di più” non diventi un’abbuffata che perdura per
tutto il periodo natalizio, quindi e’ ora di mettersi di impegno e iniziale il percorso di smaltimento!!!!!

Inutile salire sulla bilancia proprio oggi se ieri avete mangiato di tutto e di più,
inutile anche farsi prendere dai sensi di colpa e, soprattutto, inutile e dannoso saltare i pasti o digiunare fino alla prossima festa: ormai è andata e la cosa migliore è fare tesoro dell’”errore” e non ripeterlo durante le prossime feste o peggio ancora durante l’anno.
Per smaltire il pranzo, o la cena, di tutte queste feste, la prima cosa da fare è quella di “rimettersi in riga” nei giorni successivi: niente digiuno e salto dei pasti, ma neanche continuare ad abbuffarsi e a mangiare cibi e piatti eccessivamente calorici,piuttosto preferite frutta e verdura di stagione che vi aiuteranno a disintossicarvi.
In particolare, approfittate delle arance e dei mandarini, ricchi
di vitamina C, di potassio e con un modesto apporto calorico.
Anche mele e kiwi sono da includere nellla dieta: nella buccia della mela è contenuta la pectina in grado di agire sulla digestione e limitare l’assorbimento dei grassi, mentre i kiwi sono ricchi di potassio, fosforo e vitamina C. Via libera anche alle verdure, in particolar modo insalata, finocchi, carote, zucchine, radicchio, spinaci e cavolo, quest’ultimo essenziale per metabolizzare i grassi oltre ad essere ricco di sali minerali e vitamine.

Per quanto riguarda i pasti, non dimenticate comunque di fare un buona colazione a base di latte o yogurt scremato, preferisco di soya, e cereali integrali o frutta fresca: almeno per il momento evitate biscotti e cornetti; non saltate il pranzo, che dovrà
fornirvi le energie necessarie per il resto della giornata, piuttosto alleggerite la cena con porzioni poco abbondanti e con cibi ipocalorici; per gli spuntini puntate su frutta o yogurt magro.
Non dimenticate l’importanza di fare attività fisica, come del resto per restare in forma, è necessario svolgere una leggera ma costante attività fisica: basterà una camminata a passo sostenuto per mezz’ora al giorno per consumare le calorie in eccesso provocate dagli stravizi festivi a tavola e un’ora di nuoto o di palestra due volte alla settimana per tonificare i muscoli.
Quindi, piuttosto che seguire un dieta fai da te potrebbe essere utile anche seguire un percorso di educazione nutrizionale associando delle cure a base di tisane depurative


Tisana depurativa drenante da bere durante la giornata, mentre dopo i pasti suggerisco te verde e menta

Carciofo,cardo mariano, tarassaco, betulla, finocchio, coriandolo…..se non ci
sono problemi di pressione aggiungere della radice di liquirizia, oppure menta.
tot 100 gr

Il decalogo alimentare per eliminare gli stravizi natalizi!

Anche se sottrarsi alle meraviglie culinarie del Natale e' stato impossibile,ora e' arrivato il momento di darsi delle regole per evitare di prendere troppo peso e trasformare un piacere, in un’abitudine dannosa per la salute.
vorrei ricordare che la dieta degli italiani è sempre meno mediterranea,
Nonostante il recente riconoscimento Unesco, perché si consumano in media il
30% di grassi in più.
Sarebbe, invece, meglio favorire una dieta ricca di fibre, cerali e ovviamente fare un po’ di attività fisica.

Bisogna bere molta acqua.
E’ quindi importante non far mai mancare sulla tavola natalizia abbondanti caraffe di acqua, naturale o frizzante, mentre bisogna limitare il consumo di bibite e bevande alcoliche.
Preferire l’olio al burro, sia come condimento sia come base in cucina.
Evitare inoltre di soffriggere la cipolla o l’aglio.
Meglio farli imbiondire con solo un po’ di vino bianco
Le cotture sono molto importante: bisogna favorire quelle al vapore, alla piastra,alla griglia o al forno, evitando le fritture.
L’olio d’oliva, possibilmente extravergine, deve essere usato a crudo e dosato con il cucchiaio anziché versandolo direttamente dalla bottiglia.
Per limitare la quantità di olio necessaria, si possono utilizzare liberamente l’aceto (anche balsamico) o il limone.
Favorire il consumo di pesce a quello di carne.
Imparare a cucinare piatti a base di verdure, cereali e legumi.
Limitare il consumo di salumi, gli antipasti elaborati e i formaggi grassi.
Poco sale, sia per gli adulti sia per i giovane.
Per esaltare il gusto dei piatti, si possono usare le erbe aromatiche e le spezie.
La frutta deve sostituire il dolce, può andare bene anche il sorbetto a base d’acqua.
Fare sport almeno due volte la settimana e camminare dopo i pasti per favorire la digestione. Inoltre, cercare di muoversi di più. Ci vuole poco, basta non usare l’ascensore o ogni tanto
spostarsi a piedi.
Quindi e' ora di non perdere tempo ed iniziare a mettersi di impegno...in previsione della "PROVA COSTUME" pensiamoci in tempo , dopo tutto 3-4 mesi passano in fretta, ed ora abbiamo tutta la calma ed il tempo necessario per intraprendere questo percorso!!!!

domenica 8 gennaio 2012

Menu disintossicante

Antipasto:
Sfoglia croccante di kamut con i carciofi
Ingredienti
Per l’impasto: 280 grammi di farina di kamut, 40 grammi di olio
extravergine d’oliva, sale e acqua. Per la farcitura: 10 carciofi, 2
cipollotti, 15 grammi
di prezzemolo in foglie, 20 di olio extravergine d’oliva, 30 grammi di Parmigiano
in scaglie, succo spremuto di un limone, sale e pepe.
Preparazione
Per preparare l’impasto, versate la farina
di kamut a fontana sulla spianatoia, aggiungete nel centro due
cucchiai d’olio extravergine d’oliva, un pizzico di sale e impastate;
proseguite aggiungendo acqua fredda, sempre impastando finché la farina non
assorbirà completamente l’acqua e l’impasto risulterà compatto e molto liscio
in superficie. Formate una palla con l’impasto, avvolgetela con una pellicola e
fatela riposare in frigorifero per circa 30 minuti.
Nel frattempo preparate i carciofi,
puliteli eliminando i gambi, le spine e le foglie esterne più dure, tagliateli
ciascuno in otto parti e immergete i pezzetti in acqua acidula con il succo
filtrato del limone. Sbucciate i cipollotti,
eliminate la parte verde più dura e tritateli con il prezzemolo; fate cuocere i
carciofi al vapore per dieci
minuti; scaldate l’olio in una padella e unite il trito di cipollotti e prezzemolo, e fate rosolare
per due minuti, aggiungete i carciofi,
salate, pepate e mescolate per insaporire.
Scaldate il forno a 180°C, stendete l’impasto in una sfoglia sottile,
disponetela in una teglia coperta da carta d forno, farcite con i carciofi e cuocete

nel forno per 20-25 minuti.

Dopo ave sfornato, condite la sfoglia al kamut e carciofi
con il Parmigiano a scaglie e servite ancora calda.

Tra i secondi piatti sono preferibili le carni bianche meno
ricche di grasso e più digeribili, come il pollo, il tacchino e il vitello, e i
pesci magri, ovvero sogliola, nasello e trota, da cucinare in modo semplice senza condimenti grassi.
Per insaporire i piatti si può ricorrere alle erbe aromatiche e alle spezie,
che non sono caloriche e aiutano la digestione, e limitate l’olio e,
soprattutto, il sale.
Per quanto riguarda i formaggi,
è opportuno scegliere quelli magri come ricotta e fiocchi di latte e consumarli una volta a settimana, come del resto le uova, da preferire sode o alla coque. Per la frutta e la verdura
non ci sono limitazioni perché sono poco caloriche e costituiscono
un’importante fonte di vitamine e sali minerali, oltre che di acqua e fibre, purché
siano preparate con metodi di cottura
leggeri.
Da qui a Natale eliminate gli alcolici, tanto avrete
tempo dopo per brindare con amici e parenti; evitate anche le bevande gassate e i succhi di frutta
con zuccheri aggiunti. Per favorire la diuresi bevete almeno due litri d’acqua
al giorno, preferendo quella minerale naturale a basso contenuto di sodio,
oppure bevete spremute, tè e tisane non dolcificate.
La pasta con i carciofi e le capesante è un ottimo primo, leggero
e ricco di preziosi sali minerali. Ogni porzione, infatti, ha 365 kcal.
Ingredienti per 4 persone
280 g di linguine;
8 capesante;
4 carciofi;
1 dl di vino bianco secco;
1 scalogno;
sale e pepe q.b.;
30 g di olio extra vergine di oliva;
1 ciuffo di mentuccia fresca.
Preparazione
Pulire ben bene i carciofi, avendo cura di eliminare gambi, foglie dure e barba
interna. Lavateli tagliateli a fettine. Fate appassire in padella lo scalogno
con l’olio, dopodiché aggiungete i carciofi, sfumate con il vino,
regolate di sale e pepe e cuoceteli fino a quando non diventeranno teneri.
Nel frattempo, sgusciate e lavate bene le capesante,
togliendo il sacchetto sabbioso. Tagliate in pezzi, e unitele ai carciofi e
lasciate cuocere per qualche minuto. Cuocete la pasta tenendola al dente,
fatela saltare in padella e profumate il piatto con la mentuccia tritata.
Si tratta di un piatto gustoso, ma equilibrato. Il carciofo,
infatti, ha un apporto calorico davvero molto basso, circa 20 kcal per etto,

grazie alla assenza di grassi. In
compenso, abbondano i sali minerali quali il calcio, il potassio, il ferro, il fosforo, il magnesio.
Non mancano le vitamine, in particolare la vitamina C e i folati. Il carciofo, inoltre, è ricco di polifenoli, noti antiossidanti, e di inulina, una fibra solubile che
facilita la digestione
e riduce il gas intestinale diminuendo la densità dei batteri nocivi della
microflora intestinale. Senza contare, che nel cuore del carciofo è presente l’acido clorogenico, un potente
antiossidante, che è in grado di prevenire malattie arteriosclerotiche e cardiovascolari.
Il muscolo della capasanta
è molto magro ed è una miniera di acidi
grassi omega 3. Stimolano la produzione di colesterolo buono, riducendo quello
cattivo. Inoltre, questo particolare mollusco, il terzo più consumato al mondo,
contiene anche vitamine, soprattutto la A e sali minerali come calcio e sodio

Secondo piatto

involtini di sogliola
aromatizzati allo zenzero

Gli
involtini di sogliola
aromatizzati allo zenzero
sono un secondo piatto molto leggero e appetitoso, ideale per chi deve seguire
una dieta dimagrante,
l’apporto calorico,
infatti, è di sole 190 calorie a porzione.
La sogliola, ha una carne magra,
digeribile e dal sapore particolarmente delicato, ricco di preziosi sali minerali come il sodio, il fosforo, il selenio, il potassio, ma povero di grassi.
E’ anche una buona fonte di proteine. Lo zenzero,
è notoriamente una spezia dalle molteplici virtù. Questa radice, infatti,
svolge un’azione antiossidante,
favorisce la digestione,
in particolar modo di carboidrati e proteine, elimina i gas intestinali, migliora la circolazione sanguigna.

E’ utile anche per contrastare la nausea dovuta ai viaggi, la stitichezza
e la diarrea, inoltre, possiede un effetto
termogenico, ovvero produce calore e fa bruciare calorie.
Ingredienti per 4 persone
4 filetti di sogliola;
zenzero fresco grattugiato
1 cipolla;
1 spicchio di aglio;
il succo di 1 limone;
1 ciuffo di prezzemolo;
olio extravergine di oliva;
sale q.b.
Preparazione
Lavate bene bene i filetti di sogliola sotto l’acqua corrente e tamponateli usando della carta da cucina.

Adagiateli su di un piatto abbastanza capiente e salateli, irrorateli con il succo di
limone e lasciateli marinare.
Nel frattempo, sbucciate la cipolla e tritatela finemente. Fate lo stesso con
l’aglio e il prezzemolo e mettete il tutto a rosolare insieme con mezzo
cucchiaio di zenzero in polvere (lo trovate facilmente al supermercato) e un
filo d’olio.
Lasciate che il soffritto si intiepidisca e stendetene uno strato sui filetti, poi
arrotolateli e fermateli con uno stuzzicadenti. Sistemate gli involtini in una
pirofila, aggiungete un dito di acqua e lasciate cuocere per circa 8/10 minuti
a fiamma moderata, facendo attenzione che la polpa resti soda e compatta. Se
volete dare un tocco in più al piatto e renderlo più saporito, potete mettere
gli involtini a dorare sotto il grill.